Il mondo della luna, libretto, Padova, Conzatti, 1755

 ATTO SECONDO
 
 SCENA PRIMA
 
 Giardino delizioso in casa di Ecclitico, raffigurato nel mondo della luna.
 
 BONAFEDE sopra un letto di fiori, ECCLITICO travestito, ERNESTO
 
 ECCLITICO
560Ecco qui Bonafede
 nel mondo della luna. Egli ancor dorme
 e quando fia destato
 esser non crederà nel mio giardino
 ma nel mondo lunare
565fra le delizie peregrine e rare.
 ERNESTO
 Ma Flaminia e Clarice
 son del tutto avvisate?
 ECCLITICO
                                           Il tutto sanno
 e a ogni nostro disegno aderiranno.
 Lisetta nulla sa ma non importa.
570Con un'altra invenzione
 farò ch'ella si creda
 nel mondo della luna trasportata.
 Ella è da Cecco amata
 e Cecco la desia;
575e acciocch'egli aderisca alle mie voglie
 gli ho promesso che lei sarà sua moglie.
 ERNESTO
 Flaminia sarà mia.
 ECCLITICO
 E mia sarà Clarice.
 Oggi ciascun di noi sarà felice.
580Le macchine son pronte;
 son pronti i giochi, i suoni, i balli, i canti,
 cose che pareran prodigi o incanti.
 ERNESTO
 Ed io per esser pronto
 a sostener la mia caricatura,
585vado tosto a cambiar spoglie e figura.
 
 SCENA II
 
 ECCLITICO e BONAFEDE che dorme
 
 ECCLITICO
 Bonafede ancor dorme.
 Tempo è di risvegliarlo.
 Con questo sal volatile
 sciogliendo i spirti che fissati ha l'oppio,
590in sé ritornerà. (Gli pone un vasetto sotto le narici)
 BONAFEDE
                                Flaminia...
 ECCLITICO
                                                      Ei chiama
 la figliuola fra il sonno e la vigilia.
 BONAFEDE
 Ehi Clarice... Lisetta...
 ECCLITICO
 Ora si va svegliando.
 BONAFEDE
                                         Eh! Dove sono? (Si alza bel bello)
 ECCLITICO
 Amico.
 BONAFEDE
                 Olà, chi siete?
 ECCLITICO
595Che? Non mi conoscete?
 Non ravvisate Ecclitico?
 BONAFEDE
                                              Voi quello?
 ECCLITICO
 Sì, quel son io.
 BONAFEDE
                              Ma dove,
 dove, amico siam noi?
 ECCLITICO
 Dove la sorte tutti i beni aduna,
600nel bellissimo mondo della luna.
 BONAFEDE
 Eh? Mi burlate?
 ECCLITICO
                                 E non ve n'accorgete
 dello splendor che fa più bello il giorno?
 Dell'aria salutar che spira intorno?
 BONAFEDE
 È vero. Oh che bel giorno!
605Oh che aria soave!
 ECCLITICO
 Mirate a' vostri piedi
 dal bel terren fecondo
 nascer le rose e i gigli.
 BONAFEDE
                                           Oh che bel mondo!
 ECCLITICO
 Udite il dolce canto
610degli augelli canori. (Cantano i augeli)
 BONAFEDE
                                        Oh che contento!
 Son fuor di me, non so dove mi sia.
 ECCLITICO
 Udite l'armonia
 ch'esce dagli arboscelli,
 agitati da' dolci venticelli. (Odesi un concertino)
 BONAFEDE
615Bravi, bravissimi,
 gli alberi in questo mondo
 suonan meglio de' nostri sonatori.
 ECCLITICO
 Or vedrete ballar ninfe e pastori. (Escono ballerini)
 BONAFEDE
 Oh che ninfe gentili! Oh che fortuna!
620Oh benedetto il mondo della luna!
 Ma sa l'imperatore
 ch'io qui son arrivato?
 ECCLITICO
 È di tutto informato.
 BONAFEDE
 Andiamlo a ritrovar.
 ECCLITICO
                                        Non è permesso
625con quell'abito andar innanzi a lui,
 s'egli non ve ne manda uno de' sui.
 Ma ecco i cavalieri
 con i paggi e staffieri. Il gran monarca
 vi manda da vestire.
 BONAFEDE
                                        Oh che bel mondo!
 
 SCENA III
 
 Pagi che portano abiti per vestire Bonafede; siegue intanto sinfonia. Partono i cavalieri, paggi e staffieri
 
 BONAFEDE
630Come avrò a contenermi?
 Quante gran riverenze avrò da fare?
 ECCLITICO
 Il nostro buon monarca
 non vuol adulatori. Egli è un signore
 ch'è tagliato alla buona e di buon core.
 BONAFEDE
635Andiam. Non vedo l'ora di vederlo.
 Ma quanto in anticamera
 aspettar ci farà?
 ECCLITICO
                                 Qui in anticamera
 sospirar non si sente o bestemmiare.
 Ognuno puol entrare;
640ognuno puol andar dal suo sovrano;
 e può baciargli il piè non che la mano.
 Ma restate, che io
 anderò ad avvisarlo.
 Egli ha tanta bontà
645che per farvi piacer qui venirà.
 BONAFEDE
 E la mia cameriera e le mie figlie
 non verranno con noi?
 ECCLITICO
 Sì sì; verranno poi,
 anzi le nostre donne
650han ius particolare a questo impero,
 perché va colla luna il lor pensiero.
 
    Voi lo sapete
 come son fatte;
 ora vezzose
655tutte amorose.
 Ora ostinate
 fiere arrabiate.
 Che? Non è vero?
 Sono lunatiche,
660oh signorsì.
 
 SCENA IV
 
 BONAFEDE solo
 
 BONAFEDE
 Parmi che dica il vero; anzi Lisetta
 ora è meco amorosa, or sdegnosetta.
 Ma, s'ella qui verrà,
 forse si cangerà. Ben mi ricordo
665del bellissimo caso
 della donna menata per il naso.
 
 SCENA V
 
 Si leva il prospetto e s’avanza un carro trionfante, CECCO vestito da imperadore, ERNESTO vestito all’eroica con una stella in fronte. BONAFEDE. Siegue sinfonia
 
 BONAFEDE
 Umilmente m'inchino
 a vostra maestà.
 CECCO
                                 Chi siete voi
 che indrizza i suoi saluti
670alla maestà nostra e non a noi?
 BONAFEDE
 Perdoni, io fo l'usanza
 del mondo sublunar, dove son nato.
 CECCO
 Sì sì, son informato
 che là nel vostro mondo
675trionfa l'albagia
 né di titoli mai v'è carestia.
 BONAFEDE
 Dice ben... Ma che vedo!
 Quivi il signor Ernesto?
 ERNESTO
                                              V'ingannate.
 Io stella sono ed Espero m'appello;
680e quando il cielo imbruna
 esco primiera a vagheggiar la luna.
 Sortito avrà l'influsso
 quel ch'Ernesto s'appella
 dalla costellazion della mia stella.
 BONAFEDE
685Io non so che mi dir; voi tutto Ernesto
 certo rassomigliate.
 CECCO
 Non vi meravigliate,
 che nella nostra corte abbiamo noi
 un buffon che somiglia tutto a voi.
 BONAFEDE
690Grazie a vostra bontà del paragone
 ma io per dirla a lei non son buffone.
 CECCO
 E pur nel vostro mondo
 chi sa far il buffon è fortunato.
 BONAFEDE
 Cappari! Egli è informato.
 CECCO
                                                   Or, che vi pare?
695Vi piace il nostro mondo?
 BONAFEDE
                                                 In fede mia
 a chi un mondo sì bel non piaceria?
 Ma per esser contento
 una grazia, signor, ancor vi chiedo.
 CECCO
 Chiedete pur, che tutto io vi concedo.
 BONAFEDE
700Ho due figlie e una serva.
 Vorrei...
 CECCO
                   Già v'ho capito,
 le vorreste con voi.
 Andrà, per consolarle,
 una stella cometa ad invitarle.
 BONAFEDE
705Ma le stelle comete
 portan cattivo augurio.
 CECCO
                                            Oh gente pazza
 del mondo sublunar! Poiché le stelle
 conoscer pretendete
 e voi stessi laggiù non conoscete.
 BONAFEDE
710Ha ragion, ha ragion; non so che dire.
 CECCO
 Io le farò venire
 ma però con un patto
 che vo' senza recarvi pregiudizio
 la vostra cameriera al mio servizio.
 BONAFEDE
715Ma, signor...
 CECCO
                          Già lo so
 che siete innamorato
 in quei begli occhi suoi
 ma questa volta la vogliam per noi.
 BONAFEDE
 Dunque lei l'ha veduta?
 CECCO
                                              Signorsì,
720una macchina abbiamo,
 da cui spesso vediamo
 quel che si fa laggiù nel basso mondo;
 e il piacer più giocondo
 che aver possano i nostri occhi lunari
725è il mirar le pazzie de' vostri pari.
 
    Un avaro suda e pena
 e poi crepa e se ne va.
 Un superbo senza cena
 vol rispetto e pan non ha.
730Un geloso è tormentato,
 un corrente è criticato.
 Tutti tutti al vostro mondo
 siete pazzi in verità.
 
 SCENA VI
 
 BONAFEDE ed ERNESTO
 
 ERNESTO
 Voi avete due figlie?
 BONAFEDE
                                        Signorsì.
 ERNESTO
735Fanciulle o maritate?
 BONAFEDE
                                          Son ragazze.
 E non ho ancora lor dato marito,
 perché non ho trovato un buon partito.
 ERNESTO
 Avete fatto ben. Nel vostro mondo
 due cattivi mezzani
740soglion far qualche volta i matrimoni;
 uno è il capriccio e l'altro è l'interesse;
 dal primo ne provien la sazietà,
 dal secondo la nera infedeltà.
 BONAFEDE
 Vusignoria favella
745come appunto parlar deve una stella.
 ERNESTO
 Qui non v'è alcun che dica
 di morir per l'amata;
 non v'è alcun che sia fido ad una ingrata.
 No vedrete chi voglia
750nella tasca portar ampolle o astucchi
 con balsami o ingredienti,
 utili delle donne a' svenimenti.
 BONAFEDE
 Ma, se svien una donna,
 come la soccorrete?
 ERNESTO
                                      Accostumiamo
755una corda portare e quando fanno
 tali caricature,
 le facciam rinvenir con battiture.
 BONAFEDE
 Questo, per vero dire,
 è un perfetto elisire.
 ERNESTO
760È un elisir che giova;
 e credetelo a me che il so per prova.
 
    Un dolce affetto
 se l'incatena,
 l'ira depone
765la tigre armena,
 lascia il leone
 la crudeltà.
 
    Ma provocato
 se fia lo sdegno,
770divien impegno
 del lor furore
 spogliar il petto
 d'ogni pietà.
 
 SCENA VII
 
 BONAFEDE e persone che forman l’eco
 
 BONAFEDE
 Io resto stupefatto.
775Questo è un mondo assai bello, assai ben fatto.
 Cantan sì ben gli augelli;
 suonano gli arboscelli;
 ognun balla, ognun gode;
 ognun vive giocondo;
780oh che mondo felice! Oh che bel mondo!
 Me lo voglio goder. Vo' andar girando
 per questa ch'esser credo
 la principal città.
 Non so s'abbia d'andar di là o di qua.
 ECO
785Di qua, di qua, di qua.
 BONAFEDE
 Oh questa sì che è bella!
 Ognuno a sé mi appella.
 E mi sento a chiamar di qua e di là.
 ECO
 Di là, di là, di là.
 BONAFEDE
790E siam sempre da capo.
 Vorrei venire e non vorrei venire;
 sono fra il sì ed il no.
 ECO
 No, no, no, no, no, no.
 BONAFEDE
 No di qua, no di là.
795Dunque resterò qui
 sempre fermo così.
 ECO
 Sì, sì, sì, sì, sì, sì.
 BONAFEDE
 Ah ah v'ho conosciuto,
 signor eco garbato.
800Oh che piacer giocondo!
 Oh che spasso, oh che spasso! Oh che bel mondo!
 
    Che mondo amabile,
 che impareggiabile
 felicità!
 
805   Gli alberi suonano,
 gl'augelli cantano,
 le ninfe ballano,
 gli echi rispondono,
 tutto è godibile,
810tutto è beltà.
 
    Che mondo amabile,
 che impareggiabile
 felicità!
 
 SCENA VIII
 
 ECCLITICO e LISETTA condotta da due con gli occhi bendati
 
 LISETTA
 Dove mi conducete;
815siete sbirri, sicari o ladri siete?
 ECCLITICO
 Levategli la benda,
 or che la fortunata
 a questo nostro mondo è già arrivata. (Gli levano la benda)
 LISETTA
 Ohimè, respiro un poco.
 ECCLITICO
820Bella ragazza, io gioco
 che dove adesso siate
 voi non v'immaginate.
 LISETTA
                                            E che volete,
 caro signor Ecclitico, ch'io sappia?
 Dormivo ancor nel letto
825allorché son venuti
 quei marioli cornuti.
 M'hanno bendati gli occhi,
 m'hanno condotta via
 e adesso non so dir dove mi sia.
 ECCLITICO
830Lisetta, avete avuta la fortuna
 d'esser passata al mondo della luna.
 LISETTA
 Ah ah mi fate ridere;
 non sono una bambina
 da credere a sì fatte scioccherie.
 ECCLITICO
835Delle parole mie
 voi la prova vedrete,
 quando sposa sarete
 del nostro imperatore
 che pel vostro bel viso arde d'amore.
 LISETTA
840La favola va lunga.
 Il padrone dov'è?
 ECCLITICO
                                   Morto si finse
 ma nel mondo lunare egli è passato
 e anch'io dopo di lui son arrivato.
 LISETTA
 Caro signor lunatico,
845non mi fate adirar. Per qual cagione,
 ditemi, uscir di casa mi faceste?
 ECCLITICO
 Di casa uscir credeste
 ma dal balcon passata
 foste qui da una nuvola portata.
 LISETTA
850Orsù tali pazzie soffrir non voglio.
 Vo' saper dove tende quest'imbroglio.
 ECCLITICO
 Ecco il vostro padrone,
 dimandatelo a lui che lo saprà.
 Io vado a ritrovar sua maestà. (Parte)
 
 SCENA IX
 
 LISETTA, poi BONAFEDE
 
 LISETTA
855Quello è il padrone? È lui.
 Non capisco la sua caricatura.
 Oh che moda graziosa! Oh che figura!
 BONAFEDE
 Lisetta, oh benvenuta.
 Tu ancor sei qui con noi?
860Fortunata davver chiamar ti puoi.
 LISETTA
 Ma dove siam?
 BONAFEDE
                               Nel mondo della luna.
 LISETTA
 Mi volete ingannar.
 BONAFEDE
                                       No, te lo giuro.
 Questo è il mondo lunar, te l'assicuro.
 LISETTA
 Adunque sarà vero
865che una nuvola qui m'avrà portata.
 BONAFEDE
 Sei stata fortunata.
 Perch'io ti porto amore,
 sei venuta a goder sì grand'onore.
 LISETTA
 Ma qui che far dovrò?
 BONAFEDE
870Quello che devi far t'insegnerò;
 tu devi voler bene al tuo padrone.
 LISETTA
 E non altro?
 BONAFEDE
                          Tu devi
 fargli qualche carezza.
 LISETTA
 Lo sapete, signor, non sono avvezza.
 BONAFEDE
875Credi forse che qui
 si faccian le carezze
 colla malizia che si fan da noi?
 Qui ognuno si vuol ben con innocenza.
 E sbandita è quassù la maldicenza.
 LISETTA
880Oh se fosse così, saria pur bello
 questo mondo lunar.
 BONAFEDE
                                         Credilo, è tale,
 qui ognuno si vol ben senza far male.
 LISETTA
 Questo mi piace assai.
 BONAFEDE
                                            Vien qua, Lisetta,
 dammi la tua manina.
 LISETTA
885Oh signor no.
 BONAFEDE
                            Perché?
 LISETTA
                                             Perché non so
 se nel vostro operar vi sia tristizia.
 BONAFEDE
 Eh qui tutto si fa senza malizia.
 LISETTA
 Quand'è così, prendete.
 BONAFEDE
                                              Oh cara mano. (La stringe)
 LISETTA
 Piano, signore, piano.
890Voi me l'avete stretta sì furioso
 che mi parete alquanto malizioso.
 BONAFEDE
 Io sono innocentino,
 credi, Lisetta mia, come un bambino.
 LISETTA
 (Che caro bambinello!
895Egli è tanto innocente quanto è bello).
 BONAFEDE
 Che dite? Ch'io son bello?
 LISETTA
                                                  Signorsì.
 BONAFEDE
 Quando lo dite voi, sarà così.
 LISETTA
 (È pazzo piucché mai).
 BONAFEDE
                                             Via, Lisettina,
 dattemi un abbraccino.
 LISETTA
                                             Oh questo no.
 BONAFEDE
900Senza malizia già v'abbraccerò.
 LISETTA
 Quando fusse così...
 BONAFEDE
                                       Così sarà.
 LISETTA
 Non mi fido.
 BONAFEDE
                           Pietà.
 LISETTA
 Se pietà mi chiedete,
 malizioso voi siete.
 BONAFEDE
905Ah! Malizia non ho.
 LISETTA
 Ma cos'è quel sospiro?
 BONAFEDE
                                            Io non lo so.
 
    Non aver di me sospetto,
 malizioso io non ho il core.
 
 LISETTA
 
 Vi conosco bel furbetto,
910malizioso è il vostro amore.
 
 BONAFEDE
 
 Non è ver.
 
 LISETTA
 
                      Non me ne fido.
 
 BONAFEDE
 
 Son pupillo.
 
 LISETTA
 
                         Io me ne rido.
 
 BONAFEDE
 
 Via carina, una manina.
 
 LISETTA
 
 No, non voglio.
 
 BONAFEDE
 
                              Oh crudeltà.
 
915   Come fo alla mia cagnina,
 le carezze io ti farò.
 
 LISETTA
 
    Ed io qual da una gattina
 le carezze accetterò.
 
 BONAFEDE
 
    Vieni, o cara barboncina.
 
 LISETTA
 
920Vieni o bella picinina.
 
 BONAFEDE
 
 Vien da me, non abbaiar.
 
 LISETTA
 
 Frusta via, non mi graffiar.
 
 SCENA X
 
 CECCO nell’abito di finto imperatore con seguito, poi BONAFEDE e LISETTA
 
 CECCO
 Olà, presto fermate
 Buonafede e Lisetta.
925Dite che il loro imperator li aspetta. (Partono due servi)
 Vo' procurar, fin che la sorte è amica,
 il premio conseguir di mia fatica.
 BONAFEDE
 Eccomi a' cenni vostri.
 LISETTA
                                            Oh! Cosa vedo?
 Cecco è l'imperador?
 CECCO
                                         Lisetta addio.
 LISETTA
930Ti saluto; buondì, Cecchino mio.
 BONAFEDE
 Sei pazza? Cosa dici
 al nostro imperatore?
 LISETTA
 Pazzo sarete voi.
 Ci conosciamo bene fra di noi.
 CECCO
935Bella, Cecco non son ma vostro sono;
 olà s'innalzi il trono.
 Lisetta, vezzosetta e graziosina,
 vi voglio far lunatica regina. (Dalla parte lateral esce un trono per due persone)
 BONAFEDE
 (Io non vorrei che il nostro imperatore
940mi facesse l'onore
 di rapirmi Lisetta).
 CECCO
                                       E ben, che dite?
 Ecco il trono per voi, se l'aggradite.
 LISETTA
 Il trono? Ohimè, non so.
 Sono fra il sì ed il no.
945Cotante cose stravaganti io vedo
 che dubito di tutto e nulla credo.
 CECCO
 Eh via, venite in trono.
 Se vi piace il mio volto,
 sia Cecco o non sia Cecco,
950che cosa importa a voi?
 Dopo ci aggiustaremo fra di noi.
 LISETTA
 È questa una ragion che non mi spiace.
 Vengo. (S’incammina verso il trono)
 BONAFEDE
                 Dove, Lisetta?
 LISETTA
 A ricever le grazie
955del nostro imperatore,
 giacch'egli mi vuol far sì bell'onore.
 BONAFEDE
 Come? Non ti vergogni;
 no hai timore della sua tristizia?
 LISETTA
 Eh qui tutto si fa senza malizia.
 BONAFEDE
960Lisetta, bada bene.
 LISETTA
                                      È innocentino,
 il nostro imperator, come un bambino.
 CECCO
 Aspettar più non voglio.
 Presto, venite al soglio.
 LISETTA
 Dunque lei...
 CECCO
                           Sì, mia cara,
965son vostro, se volete.
 LISETTA
 Lei è mio... Ma se poi... Ma s'io non sono.
 Non so quel che mi dica.
 CECCO
                                               Al trono, al trono.
 LISETTA
 
    Se lo comanda, sì venirò.
 Signor padrone, cosa sarà?
970Imperatrice dunque sarò,
 oh fosse almeno la verità!
 
    Sento nel core certo vapore
 che m'empie tutta di nobiltà.
 
 BONAFEDE
 Eccelso imperator, la fortunata
975solo Lisetta è stata.
 Le povere mie figlie
 ancor non hanno avuta la fortuna
 di venire nel mondo della luna.
 CECCO
 Un araldo lunare ha già recato
980che in viaggio sono e che saran fra poco
 ancor esse discese in questo loco.
 BONAFEDE
 Perché dite discese e non ascese?
 Per venire dal nostro a questo mondo,
 signor, si sale in su,
985or perché dite voi scendono in giù?
 CECCO
 Voi poco ne sapete. Il nostro mondo
 come un pallon rotondo
 dal cielo è circondato;
 e da qualunque lato
990che l'uom verso la luna il camin prenda,
 convien dir che discende e non ascenda.
 BONAFEDE
 Son ignorante, è ver, ma mi consolo,
 che se tale son io non sarò solo.
 CECCO
 Allegri, o Bonafede,
995che la coppia gentil scender si vede.
 
 SCENA XI
 
 FLAMINIA e CLARICE in macchina, ERNESTO, ECCLITICO e detti. Siegue sinfonia
 
 BONAFEDE
 Figlie, mie care figlie,
 siate le benvenute. Ah, che ne dite?
 Bella fortuna aver un genitore
 dello spirito mio
1000ch'abbia fatto per voi quel ch'ho fatt'io.
 Lunatiche ora siete,
 un mondo goderete
 pieno di cose belle,
 splenderete quaggiù come due stelle.
 FLAMINIA
1005Molto vi devo, o padre,
 un uom saggio voi siete,
 di politica assai voi ne sapete.
 CLARICE
 Si vede certamente
 che avete una gran mente.
1010Siete un uom virtuoso senza pari.
 Cedon gli uomini a voi famosi e chiari.
 BONAFEDE
 Inchinatevi tosto
 al nostro imperatore;
 grazie rendete a lui di tanto onore.
 FLAMINIA
1015Ma colei è Lisetta.
 BONAFEDE
 Che volete ch'io dica?
 Colei è la felice
 del mondo della luna imperatrice.
 CLARICE
 Oh fortunata invero!
1020Mentre quel della luna è un grande impero.
 FLAMINIA
 Monarca, a voi m'inchino.
 CECCO
 Manco male che voi
 vi siete ricordata alfin di noi.
 FLAMINIA
 Perdon io vi dimando
1025e alla vostra bontà mi raccomando.
 CECCO
 Olà, Espero, udite. (Ad Ernesto)
 Questa bella servite.
 Conducetela tosto alle sue stanze
 e insegnatele voi le nostre usanze.
 ERNESTO
1030Obbedito sarete.
 BONAFEDE
                                  Ehi, ehi, fermate.
 Signor le figlie mie
 con gli uomini non van da solo a sola.
 CECCO
 In questo nostro mondo
 le femine ci van pubblicamente
1035e non lo fanno mai secretamente.
 BONAFEDE
 È ver, non parlo più.
 FLAMINIA
                                        Contenta io vado,
 giacché il mio genitor non se ne lagna,
 con Espero gentil che m'accompagna.
 
    S'io dir potessi appieno
1040quel che 'l mio cor già sa,
 s'accenderebbe il seno
 d'amore e di pietà.
 (So ch'egli non m'intende,
 no posso ancor parlar).
 
1045   Al talamo io m'invio
 dove mi guida amore
 e intanto col mio core
 vadomi a consigliar.
 
 SCENA XII
 
 CECCO e LISETTA in trono. BONAFEDE, ECCLITICO e CLARICE
 
 CLARICE
 Mia sorella sta bene
1050ed io cosa farò?
 La mia stella ancor io non troverò?
 CECCO
 Ecclitico, che siete
 del mio trono lunar cerimoniere,
 con Clarice gentil fate il bracciere.
 ECCLITICO
1055Prontamente obbedisco.
 BONAFEDE
                                               Eh no, non voglio
 che mia figlia da un uom sia accompagnata.
 CECCO
 L'usanza è praticata
 ancor nel vostro mondo
 ma si serve da noi sol per rispetto
1060e non lo fanno qui con altr'oggetto.
 BONAFEDE
 Taccio, non so che dir.
 CLARICE
                                           Vado contenta
 a contemplar dappresso
 le lunatiche sfere
 col lunatico mio cerimoniere.
 
1065   Quanta gente che sospira
 di veder cos'è la luna
 ma non hanno la fortuna
 di poterla contemplar.
 
 SCENA XIII
 
 BONAFEDE, CECCO e LISETTA in trono
 
 LISETTA
 Ed io son stata qui
1070con poca conclusione,
 come una imperatrice di cartone.
 CECCO
 Mia bella, eccomi a voi. (Si alza)
 Vi voglio incoronare
 e nello stesso tempo anco sposare.
 LISETTA
1075Ringrazierò la vostra cortesia.
 BONAFEDE
 (E pur sento un tantin di gelosia).
 CECCO
 Olà, vengano tosto
 le insegne imperiali
 e si facciano i gran cerimoniali.
 
 SCENA XIV
 
 ECCLITICO porta scetro e corona e detti
 
 ECCLITICO
1080Ecco già preparato
 per la pompa real l'alto apparato.
 CECCO
 
    Mia principessa,
 mia monarchessa
 tutto vi dono lo scettro e il cor.
 
 LISETTA
 
1085Grazie vi rendo del vostro favor.
 
 ECCLITICO
 
    Di cor mi consolo
 con vostra maestà.
 
 LISETTA
 
    Vi sono obbligata
 di tanta bontà.
 
 BONAFEDE
 
1090   Anch'io mi rallegro
 signora maestà.
 
 LISETTA
 
    Vi sono obbligata
 di tanta bontà.
 
 ECCLITICO
 
    Deh lasci che almeno...
 
 BONAFEDE
 
1095Mi dia permissione...
 
 LISETTA
 
 Prendete, tenete,
 son tutta bontà.
 
 BONAFEDE, ECCLITICO, CECCO A TRE
 
    Evviva mill'anni
 la vostra maestà.
 
 CECCO
 
1100   Cara, v'abbraccio.
 
 LISETTA
 
 Senza malizia.
 
 BONAFEDE
 
 Ed a me niente?
 
 LISETTA
 
 Senza malizia?
 
 ECCLITICO
 
 Sono innocente.
 
 LISETTA
 
1105Senza malizia.
 
 TUTTI
 
 Oh che bel mondo.
 Bella innocenza!
 Viver giocondo,
 caro piacer!
 
 CECCO
 
1110   Sposa diletta.
 
 LISETTA
 
 Caro mio sposo.
 
 ECCLITICO
 
 Oh benedetta.
 
 LISETTA
 
 Siete grazioso.
 
 BONAFEDE
 
 Ed a me niente.
 
 LISETTA
 
1115Sì, buona gente,
 tutta di tutti
 senza malizia
 sempre sarò.
 
 TUTTI
 
    Senza malizia,
1120senza tristizia
 sempre amerò.
 
    Bello è l'amare
 senza bramare
 quello che avere
1125già non si può.
 
 Fine dell’atto secondo